Castel di Sangro in festa per onorare i santi protettori

Tutto pronto a Castel di Sangro per i festeggiamenti in onore a S. Cosma e Damiano ed Emidio nel giorno 26 settembre 2019. Nella città Sangrina si stanno ultimando gli ultimi preparativi con le luminare religiose per rendere ancor più magica la sera della ricorrenza.

Il parroco, Don Domenico Franceschelli, ci ha confidato che i fuochi pirotecnici di questa festa saranno decisamente spettacolari affidando l’esplosione dei razzi alla ditta “Lanci Fireworks“ di Guastameroli (CH).

I preparativi religiosi della festa, invece sono iniziati il 19 settembre con la recita del Santo Rosario. Ad allietare la serata in Piazza Plebiscito dalle 21:30 del 26 settembre ci sarà un gran concerto di fiati della “Città di Conversano”.

Vi è prima una parabola e poi una serie di ammonimenti che commentano un elemento della parabola stessa e cioè l’uso del denaro. La parabola, come è ovvio, non loda il fattore perché è disonesto, ma perché ha la chiarezza e la decisione di imboccare l’unica via di salvezza che gli si prospetta. Si sa che l’arte di cavarsela è molto applicata nelle ambigue imprese di questo mondo. Lo è molto meno nella grande impresa della salvezza eterna.

Perciò Gesù ci rimprovera di essere pronti a salvarci dai mali mondani che dal male eterno, lui che da parte sua ha fatto di tutto perché fossimo salvati, fino a salire in croce per noi. Non ci decidiamo a credere che, se non portiamo il nostro peccato davanti a Dio, siamo perduti.

Cominciamo con le nostre Messe confessando i peccati che abbiamo commessi, ma usciti di chiesa ricominciamo a parlare di quelli altrui. Un “test” decisivo dell’autenticità della nostra decisione cristiana è proprio l’uso del denaro.

Non è disonestà la ricchezza in sé, né maledizione la ricchezza esteriore. Ma lo è la ricchezza come idolo, innamoramento e progetto, come deformazione interiore del cuore e della mente, che vogliono a tutti i costi essere produttori di potenza e quindi di potere economico.

C’è solo un modo di liberarsi della schiavitù della ricchezza: farsi “amici” per mezzo di ciò che si ha, cioè con l’impegno della solidale condivisione.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli………..

 

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